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Yoga e Meditazione Trascendentale

Benché yoga sia una parola familiare e le asana dello yoga siano praticate da milioni di persone, la maggior parte è inconsapevole di cosa sia realmente lo yoga. La parola Sanscrita yoga significa ‘unione' e si riferisce all'unione del sé individuale (jiva) con il Sé più elevato (Atman) e, alla fine, con il supremo Sé – Paramatman, o Brahman. Più che un semplice cammino, lo yoga indica la meta di una pratica spirituale: l'unione dell'individuo con la totalità dell'esistenza cosmica, l'unione della vita umana con la totalità della Legge Naturale, oppure coloro che preferisco un linguaggio religioso possono chiamarlo il Divino.

Per la maggior parte di noi, yoga significa posizioni o posture fisiche, le quali tonificano il corpo e promuovono salute e benessere. Ma questo è solo una piccola parte dello yoga come rivelato dall'antico testo Vedico, lo Yoga Sutra di Patanjali. Maharishi spiega che nel passare delle epoche l'ashtanga yoga ( letteralmente, ‘otto ramificazioni dello yoga') è stato profondamente frainteso.

Mentre Patanjali parla chiaramente di otto membra dello yoga, tutte interconnesse come le membra di un corpo, i commentatori in India e in occidente hanno interpretato lo yoga di Patanjali come una serie di otto gradini che culminano nel samadhi, ovvero lo stato dello yoga, l'Atman, il Sé.. Gli aspiranti sono pertanto portati ad iniziare dal primo gradino di questa immaginaria scala e lavorare per muoversi verso l'alto, lentamente e tediosamente, sino a che un giorno sarà raggiunta la meta del samadhi. In questa visione, tra gli otto gradini hanno prevalso le asana, le posture fisiche, che quindi sono conosciute come Yoga, adombrando gli altri aspetti.

La profonda visione di Maharishi nella saggezza vedica modifica questa falsa interpretazione. Usando l'analogia del tavolo, Maharishi spiega che tutte le ramificazioni dello yoga sono connesse come le gambe di un tavolo. Quando si tira una gamba, l'intero tavolo segue di conseguenza. Ma qualche gamba è più facile da trascinare di altre, e se si è saggi, si tirerà la gamba che ci permette, più semplicemente, in minore tempo, e con il minimo sforzo di ottenere lo scopo.

Il corpo è pesante, rigido, oggetto materiale. Flettere il corpo, come durante la pratica delle asana nello yoga, richiede uno sforzo ed un allenamento paziente che potrebbe richiedere una vita intera per raggiungere lo stato ‘superfluido' di pura coscienza, o samadhi.

Ma la mente è infinitamente flessibile. Tutti noi possiamo sperimentare che attraverso il nostro pensare o attraverso la nostra immaginazione possiamo andare ovunque in un batter d'occhio; possiamo realizzare qualsiasi cosa. La mente è eterea, senza sostanza. Pertanto è molto facile ‘flettere' la mente nella direzione della sua sorgente. Con la sua innata flessibilità, una volta acquisita l'appropriata tecnica, la mente naturalmente e istantaneamente si muove verso il samadhi.

Questa tecnica è la Meditazione Trascendentale, che deriva dall'antica tradizione vedica. La tecnica utilizza la naturale tendenza della mente di cercare stati di sempre maggiore felicità. La tecnica senza sforzo porta l'attenzione all'interno e la guida dolcemente verso livelli più quieti e raffinati di attività pensante, sino a trascendere anche il più sottile livello di pensiero e raggiungere così uno stato di assoluto silenzio, pace e soddisfazione interiore – un campo di illimitata beatitudine. In questo stato di samadhi, tutte le fluttuazioni e diverse tendenze della mente si congiungono in una totalità unificata, lo stato yoga di coscienza. Attraverso questa pratica giornaliera priva di sforzo e piacevole, il meditante raggiunge lo scopo ultimo e supremo dello yoga.

Gli otto rami: Una volta che lo yoga (samadhi) è stato stabilizzato attraverso la pratica regolare della tecnica della Meditazione Trascendentale, tutti gli altri rami dello yoga seguono naturalmente e spontaneamente. Così come le gambe di un tavolo si muovono all'unisono, tutti gli otto rami dello yoga si sviluppano simultaneamente attraverso la ripetuta esperienza del samadhi, il più alto o principale dei rami. Maharishi paragona ciò al ‘catturare il forte': cattura il forte sulla cima della collina e tutte le ricchezze del territorio automaticamente ti apparterranno. Questo principio ‘del più alto prima', rivela il segreto per ottenere successo nella vita: innanzitutto stabilisci te stesso nello stato dello yoga – Coscienza Trascendentale, il Sé – e quindi, funzionando sulla base del tuo pieno potenziale creativo, avrai i mezzi per realizzare senza sforzo tutti i tuoi desideri. Questo è il motivo per cui la Bhagavad Gita, definito anche come il ‘testo dello yoga', dichiara:

Yogasthah kuru karmani
"Stabilizzato nello yoga, (la Coscienza Trascendentale), compi l'azione.”

e:

Yogah karmasu kaushalam
“Lo yoga è abilità nell'azione.”

Secondo l'insegnamento di Patanjali gli otto rami dello yoga sono:
Yama, Nyama, Asana, Pranayama, Pratyahara, Dharana, Dhyana, Samadhi.

Con il dissolversi dello stress e delle tensioni attraverso la pratica della Meditazione Trascendentale, il corpo diviene più flessibile e comincia a funzionare in modo ottimale. Il respiro naturalmente si acquieta e la salute migliora. I benefici delle asana e del prnayama sono quindi il naturale risultato della pratica della Meditazione.

Nello stesso modo il comportamento, tutti il precetti e ideali di yama e nyama sono spontaneamente vissuti con l'espansione della coscienza e la crescita individuale nell'illuminazione. Il comportamento diviene naturalmente evolutivo e di sostegno alla vita, nutriendo e arrichendo se stessi e il proprio ambiente.

Con lo stabilizzarsi della consapevolezza nel Sé, la pienezza e la beatitudine interiore comincia a permeare la mente e i sensi, portando all'esperienza spontanea del pratyahara, dove la mente e i sensi rimangono sempre ancorati nella beatitudine del Sé e non sono più limitati dal godimento dell'esperienza più esteriore.

Per quanto riguarda dharana, la fermezza della mente e lo sviluppo della concentrazione, sono il risultato naturale della pratica della Meditazione Trascendentale, piuttosto che un prerequisito richiesto per la sua pratica. La Meditazione Trascendentale portando la mente dal livello superficiale del pensiero alla sua sorgente, Coscienza Trascendentale o samadhi, realizza il principio di dhyana – meditazione.

Liberamente tradotto dall'articolo:
"The true Nature of Yoga: Stretching the Boundaries of Consciousness"
del Dr. Barbara Steiman
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"La Meditazione Trascendentale apre la consapevolezza all'infinita riserva di energia, creativita' ed
intelligenza che risiede profondamente in ognuno"- Maharishi Mahesh Yogi -